Programma
Scopri la selezione della Quinta Edizione del Festival 2024 – 11 film documentari visionabili online a partire dal 27 giugno sino al 1 luglio. Ogni film ha un numero di posti limitato, è quindi consigliato prenotarsi. Per poterlo fare registrati su netfest, poi clicca sull’icona del player, simile a quella che vedi qui in alto, all’interno di ogni scheda film e quindi inizia la tua visione!
– Posti limitati
– Visibile solo in Italia
– Visione gratuita
Incontra i Filmmakers! Un calendario completo di eventi per scoprire i talenti e le competenze che si celano dietro ogni film. Ogni proiezione ufficiale sarà seguita da un incontro con i protagonisti dei film. Consulta il sito ufficiale del Festival per conoscere tutti gli appuntamenti.
– Seguili nei luoghi del Festival
Nel 1951, il poeta gallese Dylan Thomas si recò in Iran con l'incarico di scrivere un film di propaganda per la Anglo-Iranian Oil Company. Il lavoro di Thomas, avrebbe osservato in seguito, era quello di “versare acqua sul petrolio in difficoltà”. Combinando fotografie coloniali d'archivio con il resoconto lirico di Thomas (interpretato dalla voce fuori campo dell'attore Michael Sheen), questo film documentario segue il viaggio del poeta attraverso il Paese, catturando la sua visione ossessiva del petrolio e della modernità, mentre si sviluppa uno sconvolgimento politico per la nazionalizzazione del petrolio.
“Not available" è la frase più ricorrente per Yann Keller, artista berlinese, radicale nel pensiero, testimone di un mondo alternativo che sembra in via di estinzione nell’era della gentrification pervasiva. Un patto misterioso lega Yann ad una presenza senza volto, attratta dal desiderio di carpire i segreti della sua visionaria creatività. (Il film non ha dialoghi)
(Il film è visionabile esclusivamente nei luoghi del Festival) Un regista decide di ripercorrere la strada della transumanza dei pastori dal suo villaggio alle montagne, ma non riesce a trovare nessun testimone vivente che gli indichi il percorso esatto. La sua idea è anche quella di filmarlo con la vecchia cinepresa super-8 di famiglia, ma scopre che, dopo 41 anni di inutilizzo, non riprende più il suono. Il sentiero dimenticato e la cinepresa muta diventeranno, insieme a un asino di nome Paolo, i protagonisti di un viaggio pieno di ricordi, domande e silenzi.
(Il film è visionabile esclusivamente nei luoghi del Festival) Christopher Clark è un eco-guerriero, uno scozzese fuori dall’ordinario che nel cuore della foresta amazzonica ha creato il suo Avamposto del progresso: un modello di società utopica basato sull’equilibrio tra natura e tecnologia. Un nuovo grande incendio minaccia di distruggere l’Avamposto e Chris decide allora di giocare d’azzardo, opponendo alla spettacolare distruzione della foresta un evento altrettanto spettacolare: un concerto dei Pink Floyd dentro l’inferno verde.
Un ritratto di una città che esplora gli ultimi non-spazi urbani e ci porta in un viaggio alla scoperta di storie inedite, microcosmi sconosciuti, e rituali urbani bizzarri. (Il film non ha dialoghi)
Mare è la guardiana del faro di Kihnu, una piccola isola estone a largo del Mar Baltico che è stata definita come l’ultimo matriarcato d’Europa. Mentre gli uomini sono via per mare durante lunghi periodi di tempo, sono le donne a custodire e amministrare la terra. Quale sarà il destino di un luogo che, da sempre, aspetta che qualcuno ritorni?
Nel giugno 2022, mentre il regista lavora alla narrazione del suo incontro con Patrizia Cavalli, del tempo trascorso assieme e degli sguardi prima attenti e poi svuotati dalla malattia, la poetessa muore. Dell’autrice come lui l’ha conosciuta rimangono poche immagini: l’unico gesto possibile è raccontare attraverso metafora, con immagini di archivio e un testo che, tra dichiarazione d'amore e ultimo saluto, si alterna alle poesie recitate dall'autrice.
Fino all'11 settembre 2001, molti turisti salivano al 107° piano delle torri del World Trade Center per filmare il panorama di New York. Oggi, grazie al One World Trade Center, è di nuovo possibile per i turisti salire e filmare questa vista di New York. Come sono cambiate le immagini?
Un raro film del leggendario regista Mustafa Abu Ali, uno dei fondatori della Palestine Film Unit, il primo braccio cinematografico della rivoluzione palestinese. Girato da un'equipe giornalistica francese, il filmato è stato montato da Mustafa in Libano per produrre uno dei primi film sul territorio occupato di Gaza. Scenes of the Occupation from Gaza utilizza tecniche di montaggio sperimentali per produrre un film cinematograficamente e politicamente sovversivo. Il film ha vinto il premio come miglior film al Damascus Film Festival del 1973 ed è stato proiettato in numerosi festival. È stato l'unico film prodotto dal Palestine Cinema Group, che nel 1974 è confluito nel Palestine Cinema Institute.
Il 15 Maggio del 1948 è la data della fondazione dello Stato di Israele su oltre la metà del territorio della Palestina storica, dal mar Mediterraneo al fiume Giordano. Ma quel giorno per i Palestinesi significa NAKBA – la catastrofe: l’espulsione coatta, con l’uso della violenza e delle armi, di oltre 800.000 persone e la distruzione di 600 villaggi. Il film – realizzato da Monica Maurer nel 2018 – vuole ricordare questa data e la progressiva occupazione israeliana dei Territori palestinesi che non si è mai conclusa fino ad oggi.
A un caro amico viene chiesto di avviare un'indagine prima che si verifichi un atto inevitabile. Intrecciando immagini, texture, movimenti, tracce e suoni di oltre un secolo, Lettera a un amico racconta nei minimi dettagli una casa e una strada di Betlemme.
Questa è la storia di un antico manicomio e del luogo in cui è nato, Girifalco, un paese calabrese di seimila anime. Follia e normalità si sono fuse in un particolare affresco che nei secoli ha fatto conoscere Girifalco in Italia e nel mondo come il "Il Paese dei Pazzi”. All’inizio del Novecento arrivano a dirigere il manicomio alcune personalità che cambieranno per sempre il modo di curare la malattia mentale.
In un’epoca di scontri di civiltà e di guerre fratricide fa un certo effetto scoprire che a due passi da casa in una normalissima chiesa esiste un anonimo affresco vecchio di 400 anni dove si vede una Madonna tirare bombe su una flotta mussulmana e mietere sanguinosamente molte vittime. Ma come? Da quando la santissima madre di Gesù maneggia ordigni esplosivi?